Transizione 4.0: è tutto da rifare?

La prima versione delle agevolazioni 4.0 per le PMI sono datate 2017. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, e varie circolari, emesse nel corso degli anni, hanno contribuito a chiarire alcuni dettagli importanti relativi ai requisiti richiesti. All’inizio non era proprio tutto chiaro, anche tra gli addetti ai lavori come consulenti e periti certificatori. Non è detto quindi che impianti certificati secondo i criteri di qualche anno fa, siano effettivamente rispondenti ai requisiti aggiornati e chiariti nella circolare 9/E del 23/07/2021 dell’Agenzia delle Entrate.

Oggi tratteremo gli aspetti più significativi dell’interconnessione 4.0, che sono (forse) quelli più critici da soddisfare, ma sono anche quelli che danno un vantaggio tangibile all’azienda che li implementa, al di là del mero ritorno economico legato all’iperammortamento.

  • Protocollo di Comunicazione

Dovrebbe avvenire utilizzando uno standard, ad esempio un protocollo (OPC-UA, MODBUS, MQTT), una API (Application Programming Interface) o l’accesso ad un database SQL.  Infatti, l’idea di base della norma è di far comunicare tra loro sistemi e/o macchine senza l’intervento dell’uomo (machine-to-machine, o M2M). Vari produttori invece si limitano a fornire software dedicati solo alla comunicazione tra uomo e macchina, che non hanno quasi nessuna utilità in un contesto di reale interconnessione 4.0 con il sistema azienda.

  • Interconnessione bidirezionale

La macchina deve scambiare informazioni nei 2 sensi. Ad esempio, deve ricevere informazioni su quello che c’è da fare e trasmettere informazioni su quello cha ha fatto. Le informazioni ricevute devono essere visualizzabili sul pannello operatore (HMI) o tablet a bordo macchina. Di solito sono relative al prodotto, all’ordine/lotto di produzione, alla quantità da produrre. Durante la lavorazione, la macchina deve rendere disponibili informazioni sul suo stato e sui parametri di processo, attraverso i protocolli sopra citati, così che il sistema azienda possa memorizzarli, utilizzarli per notificare condizioni di allarme, o svolgere altre funzioni di monitoraggio.

  • Connessione al sistema di Fabbrica 

Nella Circolare direttoriale 23 maggio 2018, n. 177355 – Iperammortamento del MISE, al punto 10 viene chiarito che la macchina deve essere connessa al sistema logistico della fabbrica, cioè l’insieme dei programmi utilizzati per la gestione di produzione, magazzino e approvvigionamenti.

Va da sé che la connessione della macchina ad un “programmino” separato e isolato rispetto al sistema informativo aziendale, potrebbe essere insufficiente a realizzare l’integrazione dettagliatamente descritta nella circolare, in cui si parla di movimentazione, tracciabilità, schedulazione delle lavorazioni, oltre a ordini di vendita, acquisto e produzione.

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