Come la cultura del dato può aiutarti a superare queste sfide e creare il percorso ottimizzato per la tua azienda.
Mi piacerebbe che si iniziasse a pensare alle nostre aziende come delle automobili.
Se si trattano bene, dureranno a lungo e daranno soddisfazioni a chi le guida e ai passeggeri.
Trattandole male, sicuramente prima o poi ci saranno problemi da risolvere.
Proseguendo con la metafora, il ruolo delle aziende come Z-Lab è di mettere a punto e fornire le centraline e i software che governano e controllano il funzionamento del “motore aziendale”, garantendo che non resti senza carburante o lubrificante, che non vada “fuori giri” o si surriscaldi.
Per farlo, la centralina ha bisogno di molti sensori, posizionati nei punti strategici del nostro motore, che raccolgano tutti i dati necessari per regolarne il funzionamento nelle diverse situazioni e condizioni ambientali.
Ma se in campo automotive l’utilità di centraline e sensori è chiara da tutti, non è lo stesso per l’ecosistema aziendale.
Qui la cultura dei dati che diventano informazioni per capire e decidere fatica ad attecchire: ci si basa ancora molto sull’esperienza del passato, sulle sensazioni, su dati parziali e incompleti.
Purtroppo, i tempi che stiamo vivendo non hanno riscontri nel passato, niente che ci possa aiutare a leggere il presente guardando indietro.
Le persone sono cambiate: hanno scoperto nuovi valori, nuovi dubbi e nuove certezze.
Forse il tessuto delle PMI non è ancora pronto a questo radicale cambiamento di prospettiva, ma non si può ignorare che adesso bisogna attrarre e trattenere le persone in azienda: non lavorano perché devono, ma perché vogliono lavorare nelle nostre aziende.
È anche cambiato il rapporto tra la persona e il proprio il lavoro. Una delle basi necessarie per creare un clima aziendale propizio è l’adozione di una gestione per obiettivi: dichiarare e condividere dove si vuole arrivare e come farlo, mettendo tutti nelle condizioni di dare il meglio di sé.
Facile a dirsi, ma cosa vuol dire in concreto? La risposta è nei dati. Tanti, tantissimi dati, raccolti facilmente e automaticamente. Archiviati, aggregati e correlati tra loro diventano informazioni preziose per capire e decidere.
Capire se la produzione sta funzionando bene e decidere come distribuire il premio di fine anno. Capire come impieghiamo l’energia che consumiamo e decidere di rinnovare macchine e processi produttivi. Capire cosa ci chiede il mercato e decidere se, cosa e quanto produrre.
Se riusciamo ad entrare in questa prospettiva, non vedremo più dati legati all’industria 4.0, all’efficienza (OEE) delle nostre linee, ai consumi elettrici o alla sostenibilità di processi e prodotti.
Potremo finalmente vedere un’azienda che basa su dati oggettivi e misurabili la consapevolezza di sé stessa, della propria forza e della propria efficienza.
Solo così si può intraprende un percorso di crescita e miglioramento, che non può prescindere dal coinvolgimento del proprio capitale umano, coniugando gli obiettivi di business con quelli di efficienza, sostenibilità e vivibilità che sono diventati un riferimento per tutti noi.